fiorentina - milan 0-1Un secondo posto non deve far dimenticare l'ottimo lavoro e i meriti di una bellissima stagione .
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BIO-PRESSO CRYO THERAPY COS'è ?
BIO PRESSO CRYO THERAPY, è un trattamento medico, che migliora il rendimento del sistema circolatorio e del sistema linfatico, agisce sui liquidi del nostro corpo (sangue e linfa), rimuovendo i ristagni e le tossine negli spazi intracellulari, riattivando la circolazione e migliorando il drenaggio. Il sistema BIO-PRESSO CRYO THERAPY combina un piacevole massaggio, grazie alla compressione attiva e sequenziale, con l’azione criogenica, per fornire il massimo potere drenante, gestire il dolore, ridurre l’infiammazione e accelerare la guarigione per una vasta gamma di patologie:
COME FUNZIONA ? Gonfiando e sgonfiando i gambali dal basso verso l’alto e in maniera sequenziale, si genera un’onda peristaltica che parte dalla pianta del piede fino alla radice della coscia. Tale pressione stimola il deflusso dei liquidi dai piedi, dove tendono a ristagnare, verso i gangli linfatici superiori e il cuore. BIO PRESO CRYO THERAPY non è soltanto un SISTEMA DI RECUPERO RAPIDO, ma può essere usato, come valido alleato in combinazione con altre terapie fisiche o dopo l’esercizio terapeutico. BIO-PRESSO CRYO THERAPY è la prima pressoterapia regolabile che permetta un utilizzo rapido, abbinandola con gli effetti della crioterapia, tramite pratici tutori facilmente indossabili e sempre pronti. PROCEDURA Una classica seduta di pressoterapia dura dai 30 ai 50 minuti. Durante le sedute di pressoterapia, i pazienti avvertono una sensazione simile a quella di un massaggio. A provocare tale sensazione sono i getti d'aria e la derivante pressione sull'area interessata. RISULTATI
PRESSOTERAPIA E SPORT L'utilizzo della pressoterapia a scopo fisioterapico nello sportivo :
TUNNEL CARPALE, PERCHE’ NON OPERARSI
La sindrome del tunnel carpale è una patologia dolorosa del polso dovuta alla compressione del nervo mediano al passaggio carpale del polso. SINTOMI Si manifestano tipicamente con Formicolio, Intorpibimento, Bruciore e/o Dolore, a livello delle dita della mano pollice, indice, medio e parte dell’anulare; tengono a comparire in modo graduale e tendono a peggiorare o nel corso della notte o quando viene ripetuto per più volte il piegamento del polso (es, guida del veicolo, lettura di un libro o quando si tiene il telefono cellulare all’orecchio ecc). ALTRI SINTOMI
L'IMPORTANZA DELLA FISIOTERAPIA Recenti studi scientifici dimostrano che il trattamento fisioterapico e quello chirurgico danno gli stessi risultati in termini di riduzione del dolore nella sindrome del tunnel carpale[1]. Pertanto il trattamento fisioterapico conservativo andrebbe sempre valutato come prima opzione terapeutica. Il fisioterapista è in grado di capire se l’origine dei sintomi è causata da un’irrigidimento del legamento trasverso del carpo, da un conflitto del nervo a livello cervicale/spalla, o da una situazione combinata. Il trattamento comprende mobilizzazione/manipolazioni delle articolazioni della mano e del polso e tecniche fasciali per allentare la tensione sul legamento al fine di migliorare la mobilità del polso e incrementare lo spazio all’interno del canale carpale. Può essere utile valutare l’utilizzo di un tutore specifico, con lo scopo di posizionare il polso nella miglior posizione possibile per ridurre la compressione sul nervo mediano Esistono anche degli esercizi di stretching e mobilità del polso che permettono di attenuare la tensione a carico dei tendini passanti per il tunnel carpale; ridurre la tensione di queste strutture tendinee ha, molto spesso, un effetto decompressivo nei confronti del nervo mediano, quando lo spazio all'interno del tunnel carpale è ristretto. QUANDO INTERVENIRE CON LA CHIRURGIA ? La terapia chirurgica è indicata quando i sintomi della sindrome del tunnel carpale sono intensi, insopportabili e presenti da più di 7-10 mesi; questo approccio terapeutico, inoltre, trova impiego anche quando il trattamento conservativo si è dimostrato completamente inefficace. 1. Fernández-de-Las-Peñas C, Cleland J, Palacios-Ceña M, Fuensalida-Novo S, Alonso-Blanco C, Pareja JA, Alburquerque-Sendín F. Effectiveness of manual therapy versus surgery in pain processing due to carpal tunnel syndrome: A randomized clinical trial. Eur J Pain2017;Aug;21(7):1266-1276. . Cos’è?
La spalla congelata, detta anche capsulite adesiva o frozen shoulder, è una patologia della spalla che porta a una riduzione del movimento dell’articolazione. E’ spesso accompagnata da dolore e se non trattata in modo tempestivo può portare alla totale rigidità della spalla. La capsulite adesiva ha un’incidenza del 3% sulla popolazione ed è più diffusa tra le donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni. Si può dividere in due categorie:
Quali sono i sintomi? Il sintomo più diffuso della capsulite adesiva è l’impossibilità di movimento nelle varie direzioni. Inoltre si presenta spesso un dolore notturno aspecifico, cioè non riconducibile a un trauma o un’attività specifica. La patologia si sviluppa generalmente in 3 fasi:
Trattamento della spalla congelata Il trattamento della spalla congelata ha come obiettivo il recupero funzionale dell’articolazione e quindi della mobilità. Questo viene affidato al fisioterapista che ha un approccio conservativo, cioè interviene con fisioterapia, terapie fisiche e terapie farmacologiche di antinfiammatori. In alcuni casi possono essere indicate delle infiltrazioni di cortisone al fine di ridurre l’infiammazione articolare e quindi il dolore. Laddove le terapie non dovessero essere efficaci e il dolore dovesse limitare le attività quotidiane si può intervenire chirurgicamente. Il trattamento chirurgico viene fatto in artroscopia e consente un rapido avvio della riabilitazione già il giorno dopo l’intervento. Tanti giovani sportivi che si sono rotti il crociato mi chiedono se è utile fare fisioterapia nelle settimane precedenti all'operazione.
Nello studio che vi ho allegato viene dimostrata l'efficacia della fisioterapia prima dell'intervento chirurgico. E' stato dimostrato che la riabilitazione effettuata prima dell’intervento chirurgico, con un programmazione di allenamento neuromuscolare e della forza (NMST), migliora gli outcome nel lungo termine dopo la ricostruzione del LCA. La risposta, è SI, la fisioterapia va fatta, sicuramente dopo essere stati operati, ma assolutamente anche prima dell'intervento. Contattami per maggiori informazioni! Avere una Cervicobrachialgia significa, in modo abbastanza intuitivo, avere DOLORE AL TRATTO CERVICALE E AL BRACCIO, indifferentemente destro o sinistro.
Si tratta di un problema che parte essenzialmente dalla zona cervicale. Dal tratto cervicale partono una serie di nervi, servono a portare la "corrente elettrica" (è realmente così) in tutto l’arto superiore. Nelle persone che soffrono di cervicobrachialgia, un problema alle strutture cervicali irrita uno o più nervi, e questo genera dolore in tutto il territorio di competenza del nervo interessato. CAUSE ? La cervicobrachialgia è un problema essenzialmente a partenza cervicale: alcuni problemi del tratto cervicale possono coinvolgere i nervi circostanti, che vanno all’arto superiore. E fondamentalmente parliamo di due tipi di problemi:
SINTOMI ? DOLORE DIFFUSO AL BRACCIO I due problemi cervicali di cui ho parlato colpiscono il nervo all’inizio del suo percorso verso il braccio. Questo è il motivo per cui il dolore può essere diffuso in tutto il braccio, senza un percorso ben definito. Nella cervicobrachialgia i nervi sono irritati molto vicino al loro punto di partenza (il midollo spinale): ecco perchè chi ne soffre accusa dolori nell’area della spalla, del gomito e della mano, spesso non ben definibili. 2 FORMICOLIO (PARESTESIA), spesso anche di notte o al mattino Uno dei primissimi sintomi di eccessiva compressione dei nervi è il formicolio (parestesia)..Trattandosi di una compressione di nervi, anche chi soffre di cervicobrachialgiaaccusa spesso formicolio.Può essere un formicolio che appare di giorno durante certi movimenti o mantenendo certe posizioni (tipicamente con il mouse), ma non è raro che il problema appaia di notte o al risveglio. 3 PERDITA DI FORZA Una delle principali funzioni dei nervi è quella di portare la corrente ai muscoli, che la utilizzano per produrre forza. Cosa succede se i nervi sono leggermente compressi? Arriva un po’ meno corrente. E cosa succede se ai muscoli arriva meno corrente? Riescono a produrre meno forza. La perdita di forza è in genere un sintomo tipico delle prime fasi della cervicobrachialgia: in seguito, la forza si normalizza anche se persiste il dolore. PERDITA DELLA SENSIBILITA' L’altra grande funzione dei nervi è il portare sensibilità, e in questo caso parliamo della sensibilità al braccio. Di conseguenza, se uno o più nervi sono compressi, si può anche notare che in alcune aree la sensibilità è ridotta. Questo non avviene molto di frequente: in genere anche chi ha forti cervicobrachialgie mantiene intatta la sensibilità. 5 DISESTESIE se i nervi sono compressi o irritati, puoi avere meno sensibilità. Può anche succedere il contrario, ovvero di avere TROPPA sensibilità. Quando i nervi sono irritati, possono iniziare a “scaricare a vuoto”, e a farti avvertire sensazioni che non corrispondono a quello che sta succedendo. Parlo di:
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